1972
Salone Annunciata, Milano
Guido Ballo
“...le sue sculture si ricollegano a lontane premesse costruttiviste, suggeriscono l'idea di un ritmo primario che si allarga nello spazio circostante.”
“Quello che vorrei esprimere non è la coscienza di una forma, ma la possibilità che ha la coscienza a dilatarsi. Ciò che mi interessa sono le riflessioni, cioè lo spazio illusorio, dinamico, la forma-spazio moltiplicata si propone come nuova la coscienza dell'oggetto si allarga.
Amalia Del Ponte
agosto 1970
Testi critici: