2014
a cura di Elena Pontiggia e Cristina Casero
opere esposte: Vita da Barbie
2014
a cura di Elena Pontiggia e Cristina Casero
opere esposte: Vita da Barbie
Bellezza è la perfezione.
Nel libro che ho scritto recentemente ponevo alcune domande, una di queste è:
tenendo conto, naturalmente, degli innumerevoli stili delle arti figurative delle varie culture, nei vari paesi, e a prescindere da questo, si può intravvedere un denominatore comune, un valore extrastorico, che trascenda questi presupposti?
Per me forse è la Bellezza, una qualità difficile da definire, dove non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere.
Alla Pietà Rondanini, l’ultimo lavoro di Michelangelo si potrebbe forse, togliere quel braccio?
Mozart, allora ragazzino, a Luigi XVI che sembrava richiedere qualche aggiustamento al brano che gli aveva appena suonato, risponde: né una nota di più, né una nota di meno.
La teoria della relatività ha introdotto – in una misura che non ha precedenti – la bellezza matematica nella descrizione della Natura. Ma se gli studiosi di matematica non hanno nessuna difficoltà a percepirla, io sono come cieca non posso vederla, non conosco le regole del gioco, mi dispiace, non posso partecipare.
Il lavoro scelto per questa mostra è Vita da Barbie 1973 e chiude, direi, quella ricerca sulle rifrazioni e riflessioni della luce, che ho perseguito dal 1965.
La Signorina Barbie intanto è diventata nonna, una nonna comunque avvenente (a pre lifting) e famosa. Le sue quotazioni raggiunte alle aste da Sotheby’s aggiudicate all’altezza dei gioielli di Liz Taylor o alle famose auto di James Bond, 24 milioni di euro!
La vita da Barbie vuol dire avere tutto il desiderabile, anche una collezione d’Arte contemporanea.
Ciao!
Amalia Del Ponte