La schizofrenia della donna nel quotidiano
“Non si è mai illibati se si è partigiani. Allogene (dal greco allogenes, d’altra razza, di razza diversa) per condizione naturale, le cinque artiste con cui ho voluto realizzare una linea di lavoro pensata apposta per l’Ipotesi ’80, presentano a Bari una serie di opere tutt’altro che aperte; chiuse, invece, come un pugno, ad indicare una crescita esplosiva del fare arte da parte degli individui femmina e del far politica sulle donne. Non si tratta di amare canzoni di resa, ne di madrigali predicatorii, ma di emblemi audaci della condizione umana, trasparente mente o violentemente dolorosi – a secondo dei casi – offerti o detti con una ferocia che ha sempre a che fare con l’innocenza. Son tutte opere che hanno lo stile e il sapore del diario, e del diario hanno il potere di spalancare una dimensione di vuoto, del diario hanno la forza di attentare alla commedia dei rapporti tra le persone, la lucidità di rivelare l’impostura dei quotidiano.
E’ una mappa genetica, evolutiva, la trepida ed acuta ricerca fatta da Amalia Del Ponte sul rapporto madre-figlia. Si tratta di un albo, dell’albo per eccellenza, del libro in cui si raccolgono foto, disegni, memorie. Ma è una mappa. E’ la cronaca di otto anni di vita in comune, la storia di una dualità, di una coppia di entità tra le quali intercorre una relazione essenziale per entrambe, una topografia particolareggiata (la mappa appunto) di un territorio non troppo vasto. Nulla sfugge tra madre e figlia, tutto viene registrato e, talvolta, trasfigurato e si forma come un campo magnetico ricco di impulsi aggressivi e amorosi.
Questo tipo di operazione la Del Ponte lo aveva già iniziato nei ’74, quando scriveva, in occasione di una sua personale milanese, “sto preparando delle mappe come immagini di percorsi mentali … come ricercare le cose in modo che l’esperienza personale sia anche esperienza di altri soggetti”. Nel testo intitolato “il cristallo come corpo di informazione ritrovato” parlava già dell’antica violenta divisione storico/vissuto/soggetto/ambiente/ piacere/realtà al di là del «dualismo schizofrenico».
Per cercare di esistere senza il cuore spezzato.”
Lea Vergine