24 ottobre – 30novembre 1972
ferro e plexiglas, griglia 7 x 5 m; elementi in ferro e plexiglas 200 x 30 x 21 cm
opera site specific realizzata per la mostra “Una scultura nella strada” organizzata dalla Libreria Einaudi in Via Manzoni, 40 a Milano
24 ottobre – 30novembre 1972
ferro e plexiglas, griglia 7 x 5 m; elementi in ferro e plexiglas 200 x 30 x 21 cm
opera site specific realizzata per la mostra “Una scultura nella strada” organizzata dalla Libreria Einaudi in Via Manzoni, 40 a Milano
“Amalia Del Ponte, dopo il successo ottenuto con la nitida mostra personale al Salone Annunciata della primavera scorsa, è stata chiamata ad esporre presso a Villa Reale una sua grande struttura plastica, U.S.A. (1971), e ora UNA STORIA DI UNO (l972) nel largo davanti alla Libreria Einaudi, in fondo alla galleria Manzoni. È una scultrice che porrebbe definirsi “spaziale”: non perché sviluppi in modo nuovo certe tendenze all’ambientazione di Lucio Fontana (ne è diverso soprattutto il rigore astratto, meno incline alla estrosa urgenza espressiva di origine neo-barocca), ma perché le sue sculture si ricollegano a lontane premesse costruttiviste, suggeriscono l’idea di un ritmo primario che si allarga nello spazio circostante: non soltanto per il richiamo dei piani strutturati con aperture verso l’ambiente, ma per il colore degli incastri materici – ferro arrugginito e cemento grigio con plexiglas trasparente, a grande blocco – con effetti speculari di altre aperture. Una scultrice dunque che rivela doti plastiche e coloristiche originali: le cui forme strutturali riescono a vivere nella strada.”
Guido Ballo
“E’ un’opera di Amalia Del Ponte, si intitola – Una storia di uno – e può darvi il capogiro. Se ci pensate bene. Lo si vede subito che vuole produrre straordinarie alterazioni della percezione ha quinte e solidi cristallini per captare noi e l’ambiente. Tutt’attorno, una scultura che può mutare posizione e quindi interazione con l’esterno. Al centro, quel solido a forma di cristallo, un buco liquido per le idee e naturalmente un passaggio verso la nostra mente. La scultura e stata esposta in una piazzetta di Milano riservata (da Che Fare, Salone Annunciata, libreria Einaudi) alla scultura nella città.”
Tommaso Trini Castelli