Massimo Dini

I nuovi maestri italiani lanciano una sfida. Ho un diavolo per scalpello

in “Panorama”, marzo 1987



“Del Ponte, Spagnulo, Trotta, Fabro, Mainolfi, osannati all’estero, gli eredi di Cascella e

Pomodoro non sono profeti in patria. Perché la scultura, in rilancio nelle capitali dell’arte, in Italia è snobbata?

E cosa fanno gli scultori per contrastare l’egemonia della pittura?

E soprattutto ognuno per sé: la scultura era e resta una navigazione in solitario.

C'è Amalia Del Ponte che nel silenzio del nuovo studio milanese, una volta spazio conventuale dei Domenicani, esplora le relazioni forma-luce-suono e modella

strumenti musicali in pietra: «Vorrei

ottenere quella fusione di udito e vista che gli antichi cinesi definivano luce degli orecchi» spiega.”



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