1968

Ipotesi per un grande Tropo

Salone Annunciata, Milano



Dany Oppi



“... nel quadro di questi nuovi e più naturali richiami, colpiscono il potere di suggestione e le proposte di meditazione offerte dal “tropi”. Davanti ad una apparente rinuncia ai motivi più variati e allettanti, il tropi è invece lo apecchio del con trario. Si tratta di un oggetto, che possiede una autonoma personalità. La Del Ponte ha ottenuto una cosa viva che non cessa di proporre e creare nuove soluzioni. Sembra quasi la summa del proponibile ottico e spaziale ed è difficile non lasciarsi trascinare a considerazioni sul relativismo, sulla libertà dell'uomo sul potere della ragione partendo dalle proposte del tropi. Amalia ha sentito l’esigenza di indagare su uno spazio circoscritto che significasse qualcosa per il suo contenere il vuoto, per essere cadenza tra cosa e cosa, quasi una pausa-ritmo nella dinamica dello spazio. Come un intimismo trasfigurato e trasferito dai luoghi sconosciuti dell'io alla presenza oggettiva nello spazio. Nato l'oggetto la Del Ponte ne ha subito addirittura le sue stesse proposte, diventando l'interprete-tramite tra lui e noi. Trasparenza, proiezione di luce, rifrangenza, ubicazione del tropi, deformazione delle immagini, linee perdute o ripetute: tutto questo silenzio, rigorosamente gravita con il “tropi” e con noi. L’apparenza statica e fredda del tropi è la barriera con cui si difende dalla superficialità delle cose che lo circondano: in realtà parla un linguaggio filosofico universale e attuale. All'Annunciata la Del Ponte ha posto il ragionare quieto e lucido del tropi, svolgendo in una saletta il postulato della sua presenza, i corollari del suo vivere e possedere. Ciò che il tropi capta e rielabora è affascinante, e la giovane artista è senz’altro in grado di proseguire, partendo dal tropi, a proporre continue angolazioni. speculari e rifratte della realtà. Uno strumento sicuro, una chiave per tenere un comportameato logico, una invenzione creativa densa di conseguenze. ...E mentre, in galleria, la sua artefice aveva preparato una spiegazione schematico strutturale del suo a.b.c., lui, il tropi, dignitosamente non c'era.”


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