18 febbraio 2010

Cinque pezzi spontanei

Fondazione Aranaldo Pomodoro, Milano


Tommaso Trini

Presentazione dei video: Six rupies, Drying, Principi, Le sculture di M. Grankiopati, Squeal.



“Cogliere la scultura; così Amalia, scultrice di lungo corso e di frequenti viaggi, propone Tommaso Trini, osserva il formarsi dell’evento creativo sui crinali tra la materia e l’immateriale, tra il vento o la marea, la fatica e i suoni. Sostare su queste piccole fonti di scultura per toccare tali eventi anche con la parola”.

“In questi brevi video - afferma l’artista - ho cercato di restituire alcuni momenti colti in una forma leggera e leggermente ironica  e di aver reso, in piccola parte, quel senso che gli indiani trovarono nella parola rasa. Per il pensiero indiano l'elemento essenziale di ogni opera d'arte, sia opera plastica, pittorica o poetica, è quello che già Bharata (V sec. d.C.) definisce rasa. Nei secoli successivi in mezzo a tante sottigliezze il teorico Anandavardhana dice che ne rappresenta il profumo caratteristico. Il rasa (parola difficile da tradurre) è uno stato emotivo dominante nella poesia, capace di farci immergere in una emozione estetica che solleva a quella beatitudine che è uno dei caratteri della coscienza cosmica, ipotizzata in Siva, che noi stessi siamo.

La coscienza estetica non ha fine alcuno fuori di se stessa ed è quindi autosufficiente, disinteressata (alaukika)

e si conclude in se stessa”.








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